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Sogni

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Sogni - (1896) -  Vittorio Corcos
Galleria Nazionale di Arte Moderna

Sogni, dipinto, olio su tela di cm. 160 x 135, eseguito presumibilmente nella primavera del 1896, è l'opera più nota di Vittorio Corcos, tanto da godere di una notorietà propria che va al di là di quella dell'autore.
La giovane donna effigiata è Elena Vecchi, figlia di un amico del pittore, Jack La Bolina (pseudonimo di Augusto Vecchi); la giovane donna trascorse l'adolescenza presso la famiglia di Corcos, al quale fu sentimentalmente legata.
Si tratta del ritratto, davvero particolare per l’epoca, di una ragazza moderna, che grazie alla forza del gesto e dello sguardo, come alla suggestiva ambientazione, è divenuto una delle immagini più significative della Belle Époque di cui ben rappresenta l’atmosfera sospesa tra i sogni dorati e una sottile inquietudine.
Esposto per la prima volta alla Festa dell’Arte e dei Fiori di Firenze 1896, il quadro aveva subito destato una viva attenzione di pubblico e critica e provocato un acceso dibattito sul significato da attribuire a quell’intenso ritratto di giovane donna, ora definito “spiritualista” ora “realista”, ma infine universalmente ammirato per l’originalità della composizione e l’inquieto sguardo della protagonista.
In fondo si tratta della tipica immagine di una giovane donna moderna, fiera e consapevole, fino ad allora rappresentata solo in letteratura, che invece Corcos ha saputo magistralmente rendere anche in pittura.

Vittorio Corcos

Vittorio Corcos  nasce a Livorno il 4 Ottobre 1859 e entra giovanissimo alla scuola del pittore Giuseppe Baldini e dal 1870 studia presso l'Accademia di Belle Arti a Firenze, sotto la guida del pittore livornese Enrico Pollastrini. Nel 1878-1879, dopo aver vinto una borsa di studio, si trasferisce a Napoli dove lavora nello studio di Domenico Morelli. Nel 1880, trasferitosi a Parigi, dopo un periodo come pittore di ventagli, firma un contratto per 15 anni con la Galleria d'Arte Goupil, dedicandosi quindi alla ritrattistica femminile e alle composizioni con scene di vita cittadina. Durante la permanenza nella capitale francese, Corcos frequenta lo studio di Léon Bonnat, ritrattista dell'alta borghesia parigina che lo inserisce, con successo, nell'ambiente artistico d'elite. Il pittore si adegua al mondo parigino ed indirizza la propria pittura verso le caratteristiche tematiche mondane: ritratti femminili, scene di vita moderna, raffinati interni, resi con pennellate fluide e colori brillanti. Rientrato in Italia, ormai famoso, si stabilisce a Firenze e sposa, nel 1887, Emma Ciabatti, donna di raffinata cultura, appartenente all'alta società fiorentina, che lo introduce nei salotti esclusivi dell’alta borghesia fiorentina, dove riscuote notevole successo e consolida la sua fama di ritrattista, genere che richiamava una clientela scelta, dalle fanciulle dell’alta borghesia alle dame della nobiltà, dalle personalità emergenti, come il giovane Pietro Mascagni, ad altre di chiara fama come Emilio Treves e Giosuè Carducci. Pittore di successo, ma anche scrittore e animatore culturale della Firenze del primo trentennio del Novecento, Vittorio Matteo Corcos si spegne nella sua casa di Firenze l’8 novembre 1933 e molte sue opere sono esposte alla Galleria degli Uffizi, alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna a Roma ed in numerosi altri musei del mondo.

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