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Monte Giordano

Racconti > C'era una volta
Monte Giordano - Rione Ponte
Le strade del rione Ponte possiedono un fascino notevole, sia se si percorrono le strade dei palazzi nobiliari dove la struttura delle case fa percepire la dimensione delle lotte per il predominio della città tra famiglie nobili del periodo rinascimentale; allo stesso tempo nelle strade vicine si entra in una dimensione insolita di Roma, quella di un borgo raccolto in un dedalo di vicoletti, piccole casette e botteghe di artigiani, edicole sacre, segno tangibile della devozione popolare. Niente qui sembra appartenere alla grande città: in queste strade il tempo sembra essersi fermato.
Monte Giordano è un'area fortemente rappresentativa di questa struttura urbanistica. In origine era una piccola altura formatasi probabilmente per l'accumulo di detriti provenienti dal non lontano scalo fluviale di Tor di Nona, sulla quale in epoca medievale erano stati edificati complessi fortificati, che con il tempo divennero una vera e propria cittadella della famiglia Orsini. ll nome viene attribuito all'altura da Giordano Orsini, senatore di Roma nel 1341, che trasformò il fortilizio in una ricca dimora gentilizia divisa tra i vari rami della famiglia. L’insieme di edifici, presenta nel lato su via di Panico e via Monte Giordano, un imponente muro risalente al XVI secolo; le altre unità sono costituite dal palazzo più antico, che prospetta sul vicolo Domizio ed è addossato al precedente; tra i due edifici, in via di Monte Giordano si apre il grande ingresso a volta, attraverso il quale si accede nel cortile maggiore dove si trova una fontana seicentesca dell’Acqua Paola. Sulla sinistra si trova poi il palazzo dei Conti di Pitigliano (con accesso da via dei Gabrierlli), e il palazzo dei Signori di Monterotondo, (versovicolo del Montonaccio). Altra unità del complesso infine è la ex chiesa dei SS. Simone e Giuda con accesso da vicolo di S. Simone.
© Sergio Natalizia - 2014
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