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Piazzette di Roma
Accanto alle grandi piazze monumentali, Roma offre una fitta trama di piazze più piccole ma non per questo meno importanti. Si tratta di piazze sorte di supporto alla vita locale, quasi come slarghi derivati dal convergere di più strade, o sorte al servizio di una chiesa o di un palazzo, spesso ignorate dai tour turistici: conservano un fascino particolare e suggeriscono un modello di vita di altri tempi. Queste piazzette ci guidano a una Roma intima e riservata e costituiscono un tesoro a volte nascosto ma sempre affascinante.
Piazza Campitelli
rione Campitelli
Questa piazza porta il nome del rione che da qui prende inizio ed è una delle più armoniose piazze minori della vecchia Roma, per l’omogeneità architettonica seicentesca, che caratterizza  la chiesa e tutta l'edilizia circostante, cui si inserisce, come fondale d'eccezione, Il Campidoglio,  che ne appare come una sorta di anticamera. Numerosi i palazzi storici presenti nella piazza: palazzo Cavalletti, palazzo Albertoni Spinola, Palazzo Capizucchi e il Palazzo di Flaminio Ponzio. E’ soprattutto però la chiesa di S. Maria in Portico in Campitelli, autentico gioiello del barocco romano, l’elemento architettonico principale della piazza.
Piazza dei Caprettari
rione Sant'Eustachio
Originariamente si chiamava piazza Lante, dal palazzo omonimo che vi sorge, ma quando all’inizio del seicento fu adibita a mercato degli agnelli e capretti, prese il nome di Caprettari. Qui c’è una varietà di tipologie di fabbricati che vanno dal rinascimento al Barocco, tra questi Palazzo Lante, elegante opera di Jacopo Sansovino. In questa piazza, contigua a quella di Sant’Eustachio, al punto che sembrano un tutt’uno, si svolgeva un tempo la fiera della Befana, poi trasferita nella più capiente piazza Navona.
Piazza Capranica
rione Colonna
Ha preso il nome dal palazzo qui presente, ma non ha avuto sempre questo nome: si è chiamata anche “Piazza degli Orfanelli” in virtù dell’orfanotrofio a cui era adibito uno spazio all’interno di S.Maria in Aquiro , “Piazza di S.Maria in Aquiro” dall’omonima chiesa, e infine, “Piazza del Cardinal di Fermo, essendo il Capranica titolare di quella città. Nella piazza stavano dapprima gli “ogliarari”, cioè i venditori di olio, cui si aggiunsero nel settecento i “barilai”, i venditori di vino a barili, cioè all’ingrosso. Palazzo Capranica fu costruto per ospitare il Collegio per l'educazione degli ecclesiastici, il primo seminario aperto a Roma ed è uno dei pochi esempi in Roma di palazzo prerinascimentale originale sopravvissuto nel tempo. Santa Maria in Aquiro, già antica diaconia del VII secolo, è stata edificata tra il 1588 e il 1620 secondo un progetto di Francesco da Volterra prima e di Carlo Maderno poi.
Piazza delle Coppelle
rione Sant'Eustachio
La piazza un tempo si caratterizzava per la sua anima commerciale: prende infatti il nome dalle ciotole in legno, le coppelle appunto, che venivano vendute dai commercianti proprio in questo luogo e che venivano utilizzate per contenere e trasportare l’acqua acetosa o del Tevere, ed in seguito anche l’aceto o il vino.  La piazza ha la forma di una U che circonda la chiesa medievale di San Salvatore alle Coppelle, sul cui muro si trovano due lapidi, interessanti testimonianze del passato. La prima, datata 1750, fungeva da buca delle lettere dove osti ed albergatori erano tenuti a depositare denunce di malattia dei loro ospiti, nel timore che nascondessero qualche malattia epidemica; la seconda è una tabella di proprietà che così recita: “Chi(es)a del S.mo Salvatore della Pietra al(it)er delle cuppelle 1195”. Si tratta della prima iscrizione pubblica a Roma in  lingua volgare, dove è ben visibile la trasformazione dal latino all’italiano.
Largo dei Librari
rione Parione
Posizionata al limite del semicerchio che costituiva il teatro di Pompeo, questa piazzetta, già piazza di Santa Barbara, per via della chiesetta ivi presente, prese il nome di Librari nei primi anni del seicento quando il luogo di culto fu affidato all'Università dei Librai. La piazzetta ha un'origine del tutto occasionale: nel 1634 un incendio distrusse un piccolo blocco di botteghe e abitazioni mai più reintegrate e in tal modo la confraternita degli stampatori, dei legatori e dei librai vide valorizzato il proprio luogo di riunione e di culto. Edificata nell’ XI secolo, la chiesa di Santa Barbara ebbe notevole importanza durante il Medioevo. Ricostruita nel XVII secolo, il luogo di culto fu donato all'Università dei Librai, la corporazione a cui appartengono stampatori, legatori e librai. Poi, però, dal 1878 i Librari abbandonarono la chiesetta e ciò significò la fine per Santa Barbara, che venne sconsacrata e adibita per molto tempo a semplice magazzino e è stata riaperta solo pochi decenni fa.
Piazza della Maddalena
rioni Sant'Eustachio e Colonna
Una piazza che ha fermato il tempo, conservando nel suo insieme raccolto l’atmosfera del seicento che fa incontrare il ricordo del santo degli infermi, S. Camillo de Lellis, che qui abitò, e le famiglie nobili che vi dimorarono. Quando all'ordine di S. Camillo e al suo convento fu assegnato l'intero isolato circostante fu anche autorizzata l'apertura, di fronte alla chiesa, di una nuova piazza: i lavori implicarono la demolizione ed il rifacimento delle case circostanti, lavori ai quali si deve, ancor oggi, l'effetto armonioso e compiuto della attuale piazza della Maddalena. La chiesa di Santa Maria Maddalena è uno dei pochi esempi dell'arte rococò in Roma. Nel 1586 la chiesa, costruita su una cappella del Trecento già proprietà dell'Arciconfraternita del Gonfalone, venne affidata a Camillo de Lellis che ne fece la sede centrale dell'ordine dei Camilliani.
Piazza Margana
rioni Campitelli e Sant'Angelo
La piazza, sicuramente uno dei luoghi più armoniosi di Roma, prende il nome dai Margani, una delle famiglie baronali della Roma medievale, che qui ebbero le loro case e soprattutto la torre del XIV secolo. Tutta la zona è caratterizzata da un’edilizia che spazia tra il XIV e il XVIII secolo in una specie di incastro di stili, nel quale si inseriscono anche frammenti di secoli più antichi, in modo da costituire un suggestivo percorso architettonico. Sulla piazza si trova il seicentesco Palazzo Maccarani, poi Odescalchi; di fronte, il palazzetto Capocci ed il palazzetto Albertoni.
Piazza dei Massimi
rione Parione
La piazza prende il nome dal palazzo dei principi Massimo che vanta la discendenza dalla famiglia romana di Quinto Fabio Massimo. Sulla piazza si erge una colonna proveniente dall’Odeon di Domiziano, sul quale fu costruito palazzo Massimo. La parte di palazzo che prospetta la piazza è detto palazzo Massimo Istoriato per i graffiti della scuola di Daniele da Volterra che ne decorano la facciata.
Piazza Mattei
rione Sant'Angelo
Si trova  nel cuore di un territorio che, nel Cinquecento e nel Seicento, era controllato dalla potente famiglia mercantile dei Mattei, da cui prende il nome. Anticamente la piazza era anche detta della Piscina, probabilmente perché si trovava in prossimità di una piscina del Circo Flaminio; più tardi assunse il nome di piazza della Posta perché vi si trovavano le stalle per il cambio di cavalli del servizio. Nella piazza si trova dal 1581 la  Fontana delle Tartarughe, fatta costruire dai Mattei da  Taddeo Landini su progetto di Giacomo Della Porta e in seguito il Bernini aggiunse le tre tartarughe che sembrano spinte ad abbeverarsi dalle mani degli efebi.
Piazza Madonna dei Monti
rione Monti
La piazza prende il nome dalla chiesa di S. Maria dei Monti. In origine sul posto sorgeva un fienile dove fu ritrovata l'immagine della Vergine a cui si attribuirono svariati miracoli. Sulla base di questi eventi il papa Gregorio XIII verso la fine del Cinquecento decise di far costruire la chiesa della Madonna dei Monti: la chiesa rappresenta una delle chiese più significative del periodo a cavallo tra il Rinascimento e il Barocco. La piazza presenta altri interessanti aspetti architettonici e storici che spaziano dal medioevo al settecento: nel centro è posta una fontana cinquecentesca commissionata da papa Sisto V a Giacomo Della Porta: sui fianchi del bacino si alternano lo stemma papale a quelli del popolo romano; nella vasca, due coppe sovrapposte, concentriche; la più bassa getta zampilli d'acqua da quattro mascheroni.
Piazza dei Mercanti
rione Trastevere
Piazza dei Mercanti, contornata da numerosi edifici storici, è uno scorcio notevole, dove ancora oggi è possibile respirare la storia antica della città. A vederla così tranquilla, sembra davvero impossibile che questa piazza, adiacente l'antico porto di Ripa Grande sul Tevere, sia stata una realtà di grande importanza per la vita della città. Qui si svolgeva infatti il traffico commerciale di Roma che raggiungeva dal mare la città con piccole imbarcazioni a vela o su scafi trainati dai bufali lungo gli argini fluviali. Era il luogo dove tradizionalmente i commercianti si incontravano gli armatori e i capitani marittimi delle imbarcazioni che approdavano al vicino porto di Ripa Grande, per trattare la vendita dei prodotti trasportati. Alla fine del Seicento, la costruzione del rifugio dei poveri "San Michele" cancellò sulla piazza la presenza di tanti piccoli edifici, chiesette e botteghe che avevano accolto pellegrini, marinai e mercanti.
Piazza dell'Orologio
rioni Ponte e Parione
Il nome della piazza deriva dall'orologio posto sulla torre del convento dei Filippini che qui si affaccia. La torre dell’Orologio, costruita dal Borromini nel 1648, è sormontata da un castello che sostiene le campane ed è fiancheggiata da due cippi con stelle araldiche. Sotto il quadrante dell'orologio, è inserito un mosaico su disegno di Pietro da Cortona rappresentante la Madonna della Vallicella. Sulla piazza, in passato chiamata anche piazza dei Rigattieri per la presenza di un vivace commercio di oggetti usati, si affaccia il palazzo del Banco di S. Spirito, così chiamato in quanto originariamente destinato a sede del banco, che invece trovò collocazione nella via omonima.
Piazza in Piscinula
rione Trastevere
Il nome deriva dall’antica presenza di terme o di un mercato del pesce.  Il lato sinistro della Piazza è dominato dal Palazzo Mattei costruzione del 1400 – 1500, dove risiedeva il ramo Trasteverino della famiglia. Sul lato opposto della Piazza si trova la chiesa di San Benedetto in Piscinula costruita, si dice, sul luogo dove un tempo vi era la casa degli Anicii, famiglia di San Benedetto. La chiesa, ricostruita nel XIX secolo, risale all’XI secolo e vanta due primati: il più piccolo campanile di Roma e la più antica campana, datata 1069.
Curiosando per Roma
Bibliografia
A. Ravaioli – Piazzette di Roma – Newton & Compton Editori – 1994
C. Colaiacomo - Keep Calm e passeggia per Roma - Newton & Compton Editori – 2015
AA.VV.. – I Rioni e i Quartieri di Roma - Newton & Compton Editori – 2008
C. Rendina-D.Paradisi - Le strade di Roma – Newton & Compton Editori – 2004
www.060608.it
Sergio Natalizia - 2018
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